giovedì 25 aprile 2013

Le ragioni di Valentina

Dei pregi e delle doti di Valentina abbiamo già parlato in un precedente post. Sappiamo che a tali pregi non è insensibile il genere maschile. A tal proposito va segnalato che a Srebrenica la Vale ha rubato il cuore di un ventiduenne bosniaco, che dopo essere stato da noi intervistato ci ha raggiunto nel locale in cui stavamo pranzando per regalarle degli orecchini a forma di cuore. "Sono l'anima di questo posto" ha detto, "se li indossi tornerai qui un giorno". Va anche ricordato che ieri abbiamo attraversato quel che resta del tunnel di Sarajevo, è molto stretto e basso, insomma per passare bisogna chinarsi. Insomma, un gruppo di turisti ha osservato da vicino certe doti della vale e si è sperticata in apprezzamenti del tipo "what a perfect ass!" E similari.
Ma ora è il tempo di parlare dei difetti.
Ad esempio, valentina vuole sempre avere ragione.
Non puoi argomentare, non puoi discutere, lei immediatamente si mette sulla difensiva e trova mille giustificazioni per motivare una e una sola cosa.
Che ha ragione lei.
Ad esempio, oggi facevamo ritorno da Srebrenica a Sarajevo, la vale al volante io a dormire della grossa.
D'un tratto la Vale mi sveglia "alle mi spiace svegliarti, ma devi riprendere il lago!". Un lago? Non ricordavo di aver visto laghi all'andata. Allora do un'occhiata alla mappa. Stavamo andando verso nord, esattamente nella direzione opposta a Sarajevo. Di fatto eravamo a Zvornik, e il lago alla nostra destra altro non era che un lago artificiale generato dalla Drina, al confine tra Bosnia e Serbia.
"Vale abbiamo sbagliato strada"
"Impossibile"
"Come impossibile? Ti dico che siamo nella direzione opposta"
"Ma poi si ricongiunge"
"Ricongiunge a cosa?"
"Ma sì non la vedi sulla mappa? La strada più grande!"
"Ma è questa la strada più grande"
"Impossibile"
Insomma, valentina ha continuato a sostenere di avere ragione anche dopo aver invertito il senso di marcia.
Un viaggio interminabile per le montagne bosniache. Arrivati in albergo, valentina si attacca a internet e scopre che proprio a Zvornik, nella Drina sono sepolti migliaia di arabi uccisi dalle truppe serbo-bosniache. I loro corpi non sono ancora stati del tutto scoperti, e lo sterminio si collega direttamente a quello di Srebrenica e Potocari.
"Lo vedi che ha avuto un senso sbagliare strada?"
Insomma, ha sempre ragione lei.

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